martedì 25 novembre 2008

ELUANA, ONORE DEL VIVERE, DIRITTO DI MORIRE

Il mio non vuole essere l'ennesimo commento di parte (una o l'altra) su quallo che è giusto o meno per Eluana ... ma su una riflessione riguardo cosa vorrei io ...
Io, agnostica e miscredente, io elettrice della laicità e innamorata di un Dio ideale che sono convinta esiste in tutto quello che vedo, respiro, percepisco.
Io mi sveglio ogni mattina convinta che ci sarà sempre, almeno una cosa, una sola, che valga la pena essere vissuta. Anche nel giorno più nero ci sarà uno sguardo, un sorriso o una sensazione.. che in quel momento, proprio solo in quello mi farà essere felice. Se io fossi in coma vegetativo da 16 anni .. cosa potrebbe darmi la forza di vivere, e soprattutto perchè dovrei?
Io (e solo io badate) penso che ogni individuo abbia diritto di condurre una vita dignitosa e, altrettanto dignitosamente, morire.
Eluana sente? Eluana sa? la sua Aura è lì intorno e percepisce? cosa? il dolore del padre? il suo infinito amore trasformato in eterno dolore? Io (e solo io badate) non potrei mai sopportarlo.
Eluana, se quel mio Dio ideale esistesse davvero, cara, saresti libera.
Dal mio cuore ... al tuo .. spero che tu lo percepisca

.. ALTRA NOTIZIA SENZA COMMENTO ....

Belgio: bimbo comprato su e-Bay
Ma la 'transazione' ha lasciato tracce su Internet
(ANSA) - BRUXELLES, 24 NOV - Jayden, un bebe' di quattro mesi, vive in Olanda con i genitori che lo hanno 'comperato' da una giovane coppia belga su 'e-Bay'. La 'transazione' ha pero' lasciato tracce su internet e a scoprirle e' stato un giornalista olandese che ha subito denunciato il fatto. Tutto e' avvenuto con il pieno accordo delle due coppie al punto che, in attesa della conclusioni delle indagini in corso, le autorita' belghe e olandesi hanno deciso di lasciarlo per il momento ai coniugi olandesi.

domenica 23 novembre 2008

ALICE E LUCA

La macchina correva fra il buio della campagna. Il termometro segnava zero gradi e finalmente il freddo tanto annunciato stava per arrivare. Alla radio Luca aveva messo il CD di Enya... che a lui piaceva tanto, e la sua musica rilassante riempiva tutto l'abitacolo. Alice se ne stava rannicchiata lì a fianco, aveva il suo berretto da monello calzato in testa, e guardava le stelle che, nonostante l'avanzare dell'auto, rimanevano ferme nel cielo.
"Luca, ma secondo te queste sono le stesse stelle che ci sono in Viet Nam?"
Luca zitto, un sorriso accennato sulle labbra per quell'improvviso pensiero. Era stata una bella serata, erano andati a trovare Fabia che di lì a poco avrebbe partorito la piccola Carlotta
"non credo amore, penso che lì ce ne siano altre di stelle".. una curva, e loro ancora lì, a girare per poi tornare nell'ordine originario, come un una danza predefinita ed eterna.
Alice sognava, guardava quelle stelle e si chiedeva se il suo bambino era già nato. Chissà se era anche lui steso nella sua culla improvvisata, in un Paese dagli odori e dai colori talmente differenti da quelli che sarebbero stati quelli della sua crescita. Magari lui guardava le stesse stelle, ok, magari un po' diverse ma sempre stelle, e si sentiva protetto da loro.. magari per lui quelle stelle erano quel carillon che non poteva avere, lì dove era nato.
Oppure ancora non c'era, avvolto dal caldo abbraccio di una mamma che non avrebbe mai potuto vederlo crescere. E quella donna stava guardando anch'essa il cielo, chiedendosi se da qualche parte del Mondo, un'altra donna, stava facendo altrettanto e le loro preghiere si unirono in una.
"stelle, fate che il mio bambino nasca sano e che possa venire presto da noi, per crescere forte e sereno"
"stelle, fate che il mio bambino cresca sano e che possa crescere forte e sereno con una famiglia che gli darà tutto l'amore che io non posso donargli".
Agli opposti del mondo, due donne diverse per storia e futuro, stavano facendo la stessa preghiera, unite dall'amore, che le stelle raccoglievano per farne realtà.
La macchina correva fra il buio della campagna, Alice e Luca erano quasi arrivati a casa... Alice si era addormentata sul sedile, guardando le stelle e le sue labbra erano piegate in un sorriso.

mercoledì 19 novembre 2008

BENVENUTO CUCCIOLO D'UOMO


Lui si chiama Lorenzo ... ed è il frutto dell'Amore di due persone meravigliose. Loro sono l'equilibrio fra sapienza e simpatia, sono nostri amici e ci hanno supportato e ascoltato in mille occasioni ...

Lorenzo è un bambino fortunato perchè crescerà in una famiglia serena, gioiosa e non poteva capitare meglio... piccolo sei una meraviglia, e zia è tanto tanto felice che tu ci sia!

A CENA CON AMICI




Che io sia piena di ottimismo tipo la cara Pollyanna .. è indubbio e quindi cerco sempre il lato positivo delle cose... il percorso adottivo è decisamente accidentato e difficile da percorrere, ma è indubbio che mi abbia regalato anche delle cose bellissime, fra queste c'è l'amicizia di due bellissime persone, Anna e Giorgia, con le quali abbiamo organizzato una piacevolissima cenetta costellata di alcool, chiacchiere e risate.. Grazie amiche mie per esserci sempre e condividere con me le risate, l'attesa e le paranoie.

mercoledì 12 novembre 2008

RAZZISMO

QUESTA E' UNA NOTIZIA CHE NON PUO' ESSERE COMMENTATA... ogni individuo ha pari dignità e pari diritti ed essere definito SCIMMIA... no, questo non può esistere!!!

RAZZISMO: PARMA; DIECI VIGILI INDAGATI PER PESTAGGIO
PARMA - Otto agenti, un ispettore capo e un commissario capo della Polizia Municipale. Sono i vigili iscritti nel registro indagati della Procura di Parma per il presunto pestaggio di Emmanuel Bonsu Foster, il ragazzo ghanese di 22 anni fermato dal nucleo 'pronto intervento' del corpo nel corso di un'operazione antidroga al parco ex Eridania. Quaranta giorni dopo - racconta 'Polis Quotidiano' - l'episodio che è costato alla polizia municipale di Parma l'accusa di violenza e offese razziste, la procura ha formalizzato i capi di imputazione su cui procedere nei confronti di chi ha organizzato, coordinato e diretto l'operazione antidroga e di chi ha eseguito il fermo del ragazzo di colore e il successivo interrogatorio nella sede del comando di via Del Taglio: percosse aggravate, calunnia, ingiuria, falso ideologico e materiale, violazione dei doveri d'ufficio. Reati commessi in concorso, con l'aggravante dell'abuso di potere. Secondo l'imputazione formulata dalla Pm Roberta Licci, il ragazzo non ha reagito con violenza quando è stato fermato dagli agenti in borghese che non si sarebbero neppure qualificati. Bonsu avrebbe fatto l'unica cosa che poteva fare legittimamente: è scappato. Uno dei vigili gli avrebbe puntato la pistola. Fermato a terra, il ghanese è stato ammanettato. Secondo le accuse, uno dei vigili gli avrebbe tirato un pugno nel fianco mentre veniva condotto verso l'auto di servizio. Altre botte sarebbero arrivate durante il trasporto al comando.AGENTE AL RAGAZZO GHANESE: 'CONFESSA, SCIMMIA' "Negro" e "scimmia". Sarebbero questi gli insulti razzisti che alcuni agenti della polizia municipale di Parma avrebbero rivolto contro Emmanuel. Stando agli inquirenti che hanno iscritto nel registro degli indagati 10 vigili, insulti e percosse avevano la funzione di far confessare al ragazzo "un reato mai commesso": fare da 'palo' ad un pusher palestinese. Gli agenti avrebbero cercato di farlo confessare "asserendo, peraltro falsamente, di avere le prove documentali della sua responsabilità ". Senza esito. "Mentre era rinchiuso nella cella", si legge nelle ipotesi di reato della Procura, Bonsu "veniva colpito con calci, pugni e schiaffi". Dopo essere stato portato negli uffici della polizia territoriale "con una bottiglia di plastica sulla testa", il ragazzo sarebbe stato fatto spogliare e, una volta nudo, costretto a fare ripetuti piegamenti. Trattenuto in centrale per quattro ore, senza che nulla fosse comunicato all'autorità giudiziaria, ad un certo punto Bonsu si sarebbe trovato di fronte un agente con un modulo per l'autocertificazione in mano. Il vigile gli avrebbe detto che doveva firmare senza fare storie, "anche si fosse trattato della sua condanna a morte".

domenica 9 novembre 2008

bambini schiavi in Nigeria

fonte: La Repubblica 09 novemre2008... NOTIZIE DI QUESTO TIPO NON SI POSSONO LEGGERE.

Bambini schiavi in NigeriaENUGU (Nigeria) - Nati per essere venduti. In Nigeria è stata scoperta una "fabbrica di bambini". Per tutti era una clinica per maternità, in realtà quello che si faceva all'interno, soprattutto di notte, era organizzare un traffico di neonati strappati al madri costrette con la forza alla gravidanza e messi sul mercato. Questo ha scoperto la polizia quando ha fatto irruzione nell'edificio di due piani di Enugu, nell'est del Paese. Quando gli agenti sono entrati hanno liberato una ventina di donne. Stando alla ricostruzione fornita dalle organizzazioni umanitarie di quella che è stata definita la più vasta operazione di polizia contro una rete di trafficanti di bambini, il medico responsabile della clinica di attirava giovani donne che portavano avanti gravidanze non volute, proponendo loro di aiutarle ad abortire. Le adolescenti venivano invece rinchiuse fino al giorno del parto, quindi costrette a separarsi dal proprio bambino in cambio di circa 20 mila naira (135 euro). I bambini veniva poi venduti, generalmente a nigeriani, per una cifra che oscilla tra i 300 e i 450 mila Naira (2.000-3.000 euro). "Appena entrata, mi hanno fatto un'iniezione e sono svenuta - ha raccontato alla France Presse una delle donne liberate - quando ho ripreso conoscenza, mi sono resa conto che era stata violentata". La ragazza, 18 anni, è stata quindi rinchiusa con le altre donne. Il medico l'ha violentata di nuovo il giorno dopo, una settimana prima dell'intervento della polizia. Secondo la polizia, il medico "invitava" anche altri uomini "per ingravidare le ragazze".
document.write('');
Secondo le organizzazioni locali che si battono contro il traffico di essere umani, le fabbriche di bambini non sono rare in Nigeria, il paese che conta il più alto numero di abitanti del continente africano, 140 milioni. E anche se non esistono dati precisi sul numero di neonati destinati ogni anno alla vendita, gli attivisti sostengono che si tratta di un'attività molto diffusa, gestita da organizzazioni molto strutturate. "Pensiamo siano più grandi di quanto sappiamo", dice Ijeoma Okoronkwo, direttore regionale dell'agenzia nazionale per il bando del traffico di esseri umani. Secondo l'Unicef, sono almeno dieci i bambini che vengono venduti ogni giorno in Nigeria per usarli come manodopera, per farli prostituire o semplicemente per la cultura della sterilità come maledizione che ancora permea molti strati della popolazione del Paese. Le strutture simili alla clinica di Enugu scoperte finora nel paese sono almeno una decina. "Tutto questo esiste da tempo, ma noi ne siamo al corrente solo dal dicembre 2006, quando un'ong ha lanciato l'allarme e ci ha segnalato che i bambini venivano venduti e che vi erano coinvolti gli ospedali", ha aggiunto. In alcuni casi, giovani donne molto povere ricorrono di propria volontà a questa pratica per avere denaro. Nella clinica di Enugu, "abbiamo trovato quattro donne che erano lì da tre anni, per fare figli", ha detto il responsabile locale per la sicurezza, Desmond Agu.